Faccio un grande respiro e, spinta da questa luna nuova nel segno dello Scorpione, in un giorno 4, trovo il coraggio di comunicare il mondo connesso al 4.
Personalmente, amo guardare i numeri e i tarocchi sempre con lo sguardo rivolto alla loro espressione in luce, naturalmente dando la giusta importanza anche al loro lato in ombra, ma conosco troppo bene l’ombra del 4 per non iniziare da questo aspetto: le energie di un 4 squilibrato verso la sua ombra sono collegate all’Archetipo del Prigioniero e sento di scrivere che questo Archetipo ogni tanto arriva a far compagnia anche a chi non è influenzato dal numero 4.
È una delle sensazioni che più rende immobili sentirsi bloccati in una famiglia che non ci comprende, in una casa che non è in armonia con noi, in una relazione conclusa, in un lavoro che ci spegne ogni giorno di più.
Ma la vera prigione è tutta quella rete sottile di pensieri, credenze, fedeltà familiari e paure che sono alla base della nostra reale gabbia.
Sono inutili i tentativi di incolpare gli altri per la nostra condizione di prigionieri, come è inutile uscire dalla prigione senza prima aver sciolto tutto quello che ci lega dentro: finiremo solamente con il sentirci prigionieri altrove.
Come uscire di prigione? O meglio, come far svanire la prigione? Perché di questo si tratta: scoprire che la prigione è solo un’illusione.
Per farlo bisogna lavorare costantemente su di sé, connettendosi all’Archetipo del Costruttore, l’aspetto in luce del 4: è importante, però, ricordare che spesso prima di costruire è necessario demolire, guarire le proprie radici e ristabilire l’ordine familiare.
Bisogna indagare continuamente dentro di noi, osservando ogni nostra paura, comprendendone l’origine e, in caso non fosse nostra, restituendola con amore.
Nel caso in cui, invece, la paura nasca come conseguenza del nostro vissuto, è importante aprirsi alla possibilità che il futuro possa essere diverso dal passato e imparare ad affidarsi alla vita, con la consapevolezza che non smetterà di prendersi cura di noi. Decidiamo una volta per tutte di dare energia a ciò che allieta la nostra quotidianità e non esclusivamente a ciò che di negativo potrebbe accadere in futuro.
Sono cresciuta in uno schema familiare di mancanza e paura che spesso mi ha costretta a restare seduta in un angolo cercando di dare nell’occhio il meno possibile, rimuginando sulla paura di turno.
Quando, grazie alla Numerologia, ho scoperto la mia Anima e le energie che in questa incarnazione l’accompagnano il primo pensiero è stato: << cavolo, ma allora questa “calimera” imprigionata non sono io, sto vivendo la vita di un’altra persona >>.
La mia fedeltà alla prigionia era così forte che istintivamente ho tatuato dei numeri sul mio braccio, pensando di farlo in onore del mio lavoro di numerologa. In seguito, durante il mio percorso di crescita spirituale e di rilascio delle paure, mi si è palesato il reale motivo: il mio bisnonno è stato prigioniero di guerra. È sconvolgente quanto a volte l’amore possa limitarci: osservando i temi numerologici dei miei familiari è evidente come il tema della prigionia si ripresenti, nei miei nonni e nei miei genitori. In questi casi solo disobbedire alla coscienza familiare può renderci liberi di essere noi stessi.
Vuoi sapere se agendo in questo modo il senso di colpa ti permetterà di vivere in tranquillità? Nel mio caso, il senso di colpa è diventato un fedele compagno, anzi, direi quasi il padrone a cui obbedivo, ma è possibile liberarsene: è necessario comprendere di essersi puniti a sufficienza.
Non amo i post lunghi e già mi sono dilungata a lungo: nonostante potrei scrivere molto altro sul tema della prigionia, mi limito a ribadire che l’energia del 4 in squilibrio può renderti la vita molto difficile, ma che queste difficoltà nascono un’enorme capacità di costruzione, radicamento e stabilità.
Amati tanto da concederti di partire dalle basi, di scoprire chi sei attraverso i tuoi numeri: solo così potrai progressivamente disfarti di ciò che non sei.
-Silvia De Simone