Nei giorni successivi la pubblicazione del mio post sul numero 4, le cui energie hanno portato nella mia vita grandi sfide, ho iniziato a sentire in me la necessità di scrivere del numero 3, uno dei due numeri che amo di più.
È il numero perfetto, a mio parere anche bello esteticamente.
Sono giorni però che le parole di questo post le sento tra il plesso solare e il chakra del cuore, che vanno su e giù. Questo movimento mi ha subito fatto comprendere che anche questo non sarà un post didattico sul numero 3, ma andrà ad approfondire le sue dinamiche, una in particolare: il tradimento.
E così ho notato che anche il numero che amo in realtà mi ha portato grandi sfide su cui lavorare: solo in questi giorni, in cui sto iniziando a lasciare andare, mi rendo conto di quanto abbia influenzato la mia vita in molti modi.
Chi possiede l’energia del 3 tende ad unire e, non riuscendo a tenere uniti i genitori nella realtà, ha difficoltà a lasciare andare loro atteggiamenti o credenze, unendo le loro energie dentro di sé con la scusa di tenerli insieme in questo modo. Il 3 tende, pur di accontentare tutti e non creare separazione, ad indossare delle maschere: mamma vuole che mi comporti bene? Mi comporterò bene. Papà vuole che io sia super sportivo? Sarò super sportivo. E così via: con il capo, il partner, gli amici …. Così inizia a non riconoscersi, a non sapere chi sia, cosa vuole e dove deve andare. Ed ecco che, non riconoscendosi, la sua autostima viene fortemente minata.
Tuttavia, proprio per tenere unite le cose, cosa fa il 3? Tradisce.
Il tradimento è il filo conduttore della mia vita: è registrato nelle mie cellule sin dalla nascita. Mi sono sentita traditrice verso i miei gemelli, non rimanendo con loro nella morte, in particolare nei confronti della mia gemella, non riconoscendo subito la sua esistenza; mi sono sentita tradita da mia madre in varie occasioni, come la volta in cui a 8 anni si è dimenticata di venirmi a prendere; mi sono sentita tradita da mio padre ogni giorno della mia vita a causa della sua assenza di disponibilità nei miei confronti.
Facile, stagnando in quest’energia di tradimento, attirare un marito che tradisce dopo pochi mesi di matrimonio. Potrei fare un elenco interminabile di tradimenti, l’ultimo due giorni fa, proprio mentre elaboravo questi pensieri.
È da tempo ormai che ho ammesso a me stessa: ”Io ho tradito ogni giorno”. Chi tradivo? Me stessa, ogni volta che non mi davo valore, ogni volta che pensavo di non aver fatto nulla di buono, ogni volta che ho avuto il timore di non farcela, ogni volta che non mi sono sentita abbastanza bella.
Con tutti questi pensieri chi cercavo di tenere uniti ? I miei genitori. Ascoltando le loro parole, mi rendo conto che quanto descritto prima riguarda anche loro: sono divorziati da 32 anni, neanche a dire che a forza di stare insieme hanno sviluppato lo stesso modo di pensare.
Ora è arrivato il momento di effettuare il tradimento più grande, verso mamma, verso papà, il tradimento che rende felici, quello che porta ad essere chi siamo veramente.
Basta nascondermi, basta svolgere un lavoro che non è adeguato a me, basta nascondere il mio valore per adeguarmi a schemi che mi hanno imposto.
Il tradimento può essere un’esperienza bellissima: ogni cosa nella mia vita è duale ed io ora, mentre tradisco, rinasco.
-Silvia De Simone